Attività di supporto e di gestione degli adempimenti connessi all’invio dei lavoratori all’estero
In un’ottica di crescente internazionalizzazione delle imprese italiane, lo Studio offre consulenza nell’analisi delle particolari fattispecie che disciplinano l’invio dei lavoratori all’estero, in Paesi appartenenti ad aree con caratteristiche geografiche, sociali ed economiche diversificate, anche non appartenenti all’Unione Europea.
Lo Studio oltre ad effettuare studi di convenienza e di applicabilità dei quattro differenti istituti giuridici disponibili (trasferta, distacco, trasferimento ed instaurazione del rapporto di lavoro su stato estero) alle specifiche esigenze delle aziende, assiste le stesse negli adempimenti amministrativi, nella contrattualistica, nella predisposizione dei contratti e nella gestione del rapporto di lavoro, negli aspetti fiscali e previdenziali del lavoratore.
Offre inoltre supporto nel rilascio del visto di ingresso da parte delle autorità competenti, nella definizione degli aspetti previdenziali del lavoratore inviato all’estero, nella prospettiva di mantenere la propria posizione contributiva nello Stato d’origine e nella definizione delle aspetti fiscali attraverso l’analisi delle convenzioni contro le doppie imposizioni.
Per informazioni
Riferimento: Dr. Antonio Stella – Dr. Fabio Sperotto
Tel. 0444/650300-963030
E-mail: info@studiostella.it
Prima di procedere all’invio in trasferta del lavoratore è necessario verificare la normativa in materia di ingresso di lavoratori. La Direttiva UE n. 96/71 ha infatti previsto degli specifici obblighi che sono stati recepiti in quasi tutti gli Stati membri. La prassi amministrativa ha inoltre reso di fatto obbligatoria la richiesta del Formulario A1 INPS. Per quanto riguarda, invece l’INAIL, vi è un apposito Formulario (PD-DA1) non obbligatorio che è consigliato qualora il lavoratore durante la trasferta sia sottoposto a rischi diversi rispetto a quelli per i quali è assicurato in Italia.
L’Italia ha recepito la Direttiva 96/71 con il Decreto Legislativo 136/2016 ed ha previsto una comunicazione obbligatoria telematica che le aziende estere devono presentare preventivamente rispetto all’inizio del distacco. Nella comunicazione obbligatoria dovranno essere indicate le generalità dei dipendenti, le generalità di un referente elettivamente domiciliato in Italia incaricato di inviare e ricevere atti e documenti e le generalità di un altro referente con poteri di rappresentanza per la negoziazione collettiva di secondo livello. Durante il periodo di distacco l’azienda estera dovrà garantire al proprio lavoratore un trattamento economico complessivo equivalente ad un corrispondente lavoratore italiano.
La principale attenzione che la società deve avere prima di inviare un proprio lavoratore in un Paese ExtraUE riguarda la normativa del suddetto Paese in materia di ingresso di lavoratori e quindi quali visti sono necessari affinché il dipendente possa effettivamente svolgere la propria attività lavorativa.
In seconda battuta dovranno essere analizzati gli aspetti previdenziali e fiscali in funzione della durata della trasferta o del distacco nonché gli aspetti legati alla salute e sicurezza del lavoratore.